Il Ritorno
Il cammino del partigiano
21 MARZO 2014
ore 20:30
“Il ritorno, ispirato alla storia del partigiano Brindisi, Pietro Parisi, il maratoneta della Valle d’Itria” avanza sul proscenio come l’itinerario di un patriota in marcia contro il fascismo e il nemico tedesco, attraverso la Seconda Guerra Mondiale. Stiamo parlando del nuovo lavoro del regista Salvatore Arena, portato in scena dall’attore pugliese Massimo Zaccaria, collaborazione già consolidata nel 2009 con lo spettacolo “La cisterna” (finalista al Premio Scenario per Ustica). Realizzato con la consulenza musicale di Monica Andolina, con l’appoggio del Comune di Cisternino e dell’Associazione Luzzart, “Il Ritorno” arriva nelle stanze del Laboratorio Collettivo venerdì 21 Marzo 2014.
Giustino è un uomo semplice, arruolato a Torino come soldato, divenuto poi partigiano contro i nazisti in seguito all’uccisione di un suo amico. Combattendo al fianco dei suoi sodali durante la Resistenza, tra stenti e sofferenze, trova l’amore: è Monica, una bellissima partigiana. La tragedia narrata prende avvio nelle ultime ore di battaglia: i nazisti bruciano il paese e vanno alla ricerca dei partigiani nascosti sulle montagne, la squadra di Giustino è sterminata, compresa Monica. Solo lui resterà in vita. «La morte non vede divise, non vede giusto o sbagliato». Giustino cammina a lungo, fugge dalla morte, dalla miseria, attraverso le rovine della sua nazione, cammina verso casa, verso quell’albero di ulivo che simboleggia il ritorno alle origini. Porta con sé i ricordi delle vittime, gli orfani e le vedove, i compagni uccisi.
“Il ritorno” cui si allude nel titolo altro non è che il rientro a casa dei soldati stremati e straziati dalla barbarie della guerra.
«Si può perdere la ragione nella guerra, si può essere soli e mangiare un pezzo d’amore dentro un attimo. Giustino il partigiano. Ritorna alla sua casa, ritorna all’albero d’ulivo. C’è la madre ad attenderlo per lavarlo dentro sino in fondo, per togliere quel sangue che gli macchia la vista, per essere ancora uomo, per ritrovare la parola, per dare un nome a quel dolore, per ritrovare un senso e appartenere ancora a questo mondo».
La scena è scarna, una sedia di legno, poca luce, una bacinella di alluminio, un immaginario albero di ulivo. La voce narrante, calda, importante, è quella di Massimo, che emoziona il pubblico portandolo alla riflessione. Sarà lui, da solo, a dare forma e colore a questa storia, così vera e pur così lontana, che rischia di perdersi nella memoria dei pochi sopravvissuti.
Lo spettacolo è ispirato alla figura di Pietro Parisi (Cisternino, 1924), contadino, partigiano con il nome di battaglia Brindisi, al fianco della brigata Garibaldi dal 1° novembre 1943 al 7 giugno 1945.
Il cammino del partigiano
21 MARZO 2014
ore 20:30
“Il ritorno, ispirato alla storia del partigiano Brindisi, Pietro Parisi, il maratoneta della Valle d’Itria” avanza sul proscenio come l’itinerario di un patriota in marcia contro il fascismo e il nemico tedesco, attraverso la Seconda Guerra Mondiale. Stiamo parlando del nuovo lavoro del regista Salvatore Arena, portato in scena dall’attore pugliese Massimo Zaccaria, collaborazione già consolidata nel 2009 con lo spettacolo “La cisterna” (finalista al Premio Scenario per Ustica). Realizzato con la consulenza musicale di Monica Andolina, con l’appoggio del Comune di Cisternino e dell’Associazione Luzzart, “Il Ritorno” arriva nelle stanze del Laboratorio Collettivo venerdì 21 Marzo 2014.
Giustino è un uomo semplice, arruolato a Torino come soldato, divenuto poi partigiano contro i nazisti in seguito all’uccisione di un suo amico. Combattendo al fianco dei suoi sodali durante la Resistenza, tra stenti e sofferenze, trova l’amore: è Monica, una bellissima partigiana. La tragedia narrata prende avvio nelle ultime ore di battaglia: i nazisti bruciano il paese e vanno alla ricerca dei partigiani nascosti sulle montagne, la squadra di Giustino è sterminata, compresa Monica. Solo lui resterà in vita. «La morte non vede divise, non vede giusto o sbagliato». Giustino cammina a lungo, fugge dalla morte, dalla miseria, attraverso le rovine della sua nazione, cammina verso casa, verso quell’albero di ulivo che simboleggia il ritorno alle origini. Porta con sé i ricordi delle vittime, gli orfani e le vedove, i compagni uccisi.
“Il ritorno” cui si allude nel titolo altro non è che il rientro a casa dei soldati stremati e straziati dalla barbarie della guerra.
«Si può perdere la ragione nella guerra, si può essere soli e mangiare un pezzo d’amore dentro un attimo. Giustino il partigiano. Ritorna alla sua casa, ritorna all’albero d’ulivo. C’è la madre ad attenderlo per lavarlo dentro sino in fondo, per togliere quel sangue che gli macchia la vista, per essere ancora uomo, per ritrovare la parola, per dare un nome a quel dolore, per ritrovare un senso e appartenere ancora a questo mondo».
La scena è scarna, una sedia di legno, poca luce, una bacinella di alluminio, un immaginario albero di ulivo. La voce narrante, calda, importante, è quella di Massimo, che emoziona il pubblico portandolo alla riflessione. Sarà lui, da solo, a dare forma e colore a questa storia, così vera e pur così lontana, che rischia di perdersi nella memoria dei pochi sopravvissuti.
Lo spettacolo è ispirato alla figura di Pietro Parisi (Cisternino, 1924), contadino, partigiano con il nome di battaglia Brindisi, al fianco della brigata Garibaldi dal 1° novembre 1943 al 7 giugno 1945.